

Seguo Plavia al contrario. Prima ho fatto un accenno al Rialto e di proposito sono andato a scoprire la sede di un luogo che è parte integrante della storia romana.
Ora, andando all’indietro, vado al primo episodio della serie.
L’ingresso di questo locale mi passa spesso davanti in quello che resta della sua sede di Via Casilina Vecchia. Cancelli chiusi, lucchetti e sigilli. Della musica che era un tempo, solo il ricordo sbiadito.
Tante le attivita: musica, presentazioni, mostre, incontri. Lo spazio c’era, e tantissimi giovani passavano ore in questi spazi. Se volevi vedere un po’ di gente interessante, questo era uno dei posti dove andare.
Come tutti i locali che hanno fatto tendenza tra i giovani in passato, anche questo si è tramutato in un deserto. I proprietari perseguiti per reati che a leggere risultano veramente gravi, ma di fatto un altro spazio chiuso ormai da un lunghissimo periodo. Si parla del 2015.
Quello che sarebbe potuto essere un recupero (almeno cosi’ risulta scritto nella lettera inviata dal Campidoglio al comando della Municipale di zona, si è tramutato nell’ennesimo squallido abbandono.
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…. se funziona …
Sarò onesto, non ne avevo mai sentito parlare. E se anche ne avessi sentito parlare ero troppo impelagato in altro per dargli peso.
Casualmente un video me lo ha fatto conoscere. Una giornalista romana conosciuta come Plavia, ha intervistato tutta una serie di personaggi intimamente legati a questo luogo.
La curiosità vince e via a vedere dove era.
Era perche’ il posto è stato sgombrato e chiuso ormai da tanti anni. Il palazzo è li, sigillato e impolverato in attesa di un futuro migliore.
Intanto dove siamo: Pieno centro di Roma, quello che tutti conoscono come il Ghetto, Portico d’Ottavia.
Come al solito, pellicola, nikon f100, scatto sempre analogico.