Categorie
Blog Fotografia Viaggi

Torniamo ai progetti.

E’ passato molto tempo da un progetto decente. Impegni di lavoro, tempeste nella testa, famiglia, alla fine della fiera tutto ha contribuito a tenermi lontano dall’otturatore. Ho quasi sfiorato l’aver dato via tutto, c’é veramente mancato poco.

Ora, che i tempi sono un po’ maturati, nuove idee spuntano e vecchi progetti tornano.

Devo pure rimpinguare l’attrezzatura dopo che le mie follie e la mia capoccia marcia mi hanno portato a cedere la maggior parte delle cose. Fortuna che le pellicole non mi mancano.

Vorrei tornare a fare un po’ di ritrattistica. Nulla di impegnato, qualcosa che dia il senso di intimo. Qualcosa avevo fatto, forse è tornato il momento di rimetterci mano.

E la visita ieri da Luca ha decisamente smosso le cose.

Vorrei riprendere a raccontare storie e vorrei tornare a scrivere un po’ di più. Sta specie di blog è diventato desertico. Prima buttavo giù frasi come se buttassi spaghetti nell’acqua bollente. Ora va bene se faccio un post al mese.

E vorrei tornare a sviluppare storie di viaggio, di cui la prima è nel mirino e non anticipo nulla.

…E mentre scrivo ste frescacce ci siamo levati di mezzo anche Blanca. Per come hanno incasinato la seconda edizione, prevedo che la terza vedrà anche un’invasione di alieni.

Categorie
Blog

Tempus transit

Mia madre mi aveva detto che l’ultima delle Signorine Curtis (Curtis, Cortis, va a vedere) aveva lasciato la casa dove erano vissute per tanti, tantissimi anni. Le altre avevano già lasciato questo posto da tanto tempo.

Qui si è svolta parte della mia infanzia, ci ho fatto la comunione, ci andavo a messa quando ancora non correvo appresso ai problemi.

Sempre mia madre, mi aveva detto che tutta la struttura, ormai chiusa da anni sarebbe forse diventata un asilo.

A suo tempo si componeva di un’abitazione, una piccola chiesa, veramente piccola e un asilo. Nel tempo, l’asilo venne chiuso, riaperto e richiuso. Alla chiesa a cui si accedeva girando praticamente intorno alla struttura usando un piccolo marciapiede sulla destra della costruzione e ha continuato a funzionare anche se a dire la verità, non saprei dire fino a quando. Fino a che frequentavo, il parroco che officiava arrivava dal vicino centro del Padri Comaschi, praticamente dall’altra parte della strada.

Della casa ricordo a malapena la cucina. Erano pur sempre suore, laiche ma suore.

Stamattina, di passaggio, ho mantenuto un piccolo impegno che avevo preso con me stesso tempo addietro. Ho voluto dedicare qualche scatto a questa struttura, ricordo di un’infanzia che se ne è andata da tanto tempo.

Per il resto buio; dopo che me ne sono andato ho perso tutti i riferimenti e non ho più seguito gli accadimenti. Purtroppo non solo di questa parte di storia.