Stasera, lo ammetto, mi è presa voglia di dare fuoco a qualcosa.
Avrei potuto scegliere: potevo dare fuoco a casa, uscire e incendiare qualche automobile, o, meglio, trovare qualcosa di più creativo e meno scontato. Insomma, che noia dare fuoco alle macchine, lo fanno in tanti, perché confodermi con la massa.
Avevo un tocco di pellicola FP4+ da sviluppare. Dico un tocco perché ho tirato fuori a malapena 9 fotogrammi. Tutti gli altri sono stati usati a suon di forbici per tentare lo scatto con la varia ferraglia dei primi del 1900. Inutile dire che quella parte di sperimentazione è ancora aperto, insomma, buco completo, ma questa è un’altra storia.
Torniamo a noi.
Questa settimana ho ritirato fuori la mitica Altix V, spettacolare macchina, piacevolissima da usare nonostante i suoi sessanta e passa anni di onorato servizio.

Tema delle foto, il solito, la mia amata stazione Termini con in aggiunta un branco di viaggiatori / pecore, pardon, mucche pescate vicino al castello di Torrimpietra.
Sviluppo standard ID11.
Ma già durante lo lo sviluppo, la voglia di fuoco si è fatta potente.
Preso l’accendino e giocato un po’.
A me piace giocare!








4 pensieri su “Cooking the film”
Cavolo, che effetto!!!
Mi stai tentando da matti….
Non è la prima volta che te lo sento dire…. dai dai dai, cucina qualcosa.
Deformazione della realtà davvero interessante… Guardo l’ultima foto!
Concordo. La fiamma libera può, in qualche modo, aggiungere e/o togliere elementi all’immagine. Non deforma tutto in modo causale, ma lo concentra dove vogliamo noi. Sta storia la voglio approfondire, si fa interessante!