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La Bancarella

E’ conosciuta come la Bancarella del Professore. La potete trovare a piazzale Flaminio.

Qualche settimana fa, un fuori di testa ha dato fuoco alla bancarella più famosa di Roma.

Da spazio storico a mucchio di cenere a spazio rinato come la fenice.

Mi ci sono fermato un sacco di volte. Rimestare nei libri polverosi ha un fascino perverso. Quell’odore di carta ammuffita ti resta nelle narici. A me piace.

Rimestando nel mio archivio ho trovato un ricordo prezioso. Ho scattato quest’immagine diverso tempo fa, data astrale 180514. Ora è rispuntata fuori.

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Elettrico Si, Elettrico No

Ho la fortuna di lavorare in una società dove si guarda sempre con interesse a nuove tecnologie soprattutto quando ai piani alti i vantaggi appaiono interessanti.
Io, modesto proprietario di una Classe A diesel di 12 anni con cui ho girato mezza Europa, ho quindi la possibilità di giocare con diverse macchine Full Electric e dalle nuvole iniziali, si iniziano a delineare bene, soprattutto negli ultimi tempi, cosa sono le cose che mi piacciono e che, di sicuro, mi porteranno a entrare in una concessionaria a prendere una macchina a batteria contro la lista di cose fastidiose che in futuro, spero, verranno affinate.

iniziamo:
Fino ad oggi ho giocato con una Smart Elettrica, una Mini (troppo veloce, i capi hanno detto che era meglio limitare) e infine una E-Up che ho a mia totale disposizione per questo periodo di ferie.

Lasciamo perdere la Smart, di vecchia concezione, con una carica lentissima, con una autonomia altrettanto corta, è una macchina sfiziosa, ma devo dire che al massimo ci si può andare a prendere il caffè al bar sotto casa. Se solo avesse la carica veloce, per la città sarebbe fantastica.
La Mini uno spettacolo di potenza, velocissima, sprizzantissima ma puntiamo gli occhi su quella con cui sto facendo i compiti, la E-UP. Pacco batteria 36KW, autonomia intorno ai 240 KM, Carica standard fino a 22KW e CCS2 . Piccola, veloce, pratica, forse un po’ rigida ma sorvoliamo.

Ormai è consuetudine prenderla per viaggi sempre più lunghi, oggi prima carica in strada. Allarghiamo gli orizzonti. Fino a ieri cercavo di organizzare uscite dove avevo autonomia sufficiente per rientrare a casa. Oggi abbiamo alzato di un pò l’asticella.

Se i primi tempi avevo dei timori, ormai, anche se il display lamenta una batteria ormai agli sgoccioli, sento sempre più la pace di qualcosa che inizio a conoscere.

Facciamo una considerazione generale: Elettrico è bello, silenzio, reattività, confort di marcia. Carichi a casa (ho i pannelli solari e anche se mi capita di caricare di notte, al massimo vado a pagare, guardando il mio contratto elettrico: 36Kw per 0.20 = 7 euro di energia (a cui, vabbe’ dobbiamo aggiungere tutti gli ammennicoli che troviamo in bolletta che fanno salire il prezzo di un bel po’). Se carico di giorno, gratis, grazie ai pannelli. Se carico in giro… tada’ qui ho scoperto un po’ di magagne (non discuto dei prezzi sarebbe inutile):

1: la macchina ha la disponibilità di un cavo standard da 22Kw, tocca vedere se poi la stazione di ricarica riesce a erogare tanta corrente. Negli ultimi giri non ho mai visto ricariche veloci che mi sa sono appannaggio solo dei grandi centri. Quella di oggi vicino al lago di Bolsena, erogava al massimo 6Kw nonostante fosse dichiarata per 22Kw e in totale non è che ci fosse molto da scegliere se non facendo chilometri su chilometri. Speravo di fare prima a rimpinguare la carica, invece no; sono rimasto sotto al sole di un distributore sperso in mezzo alle campagne senza nemmeno un bar dove prendere un caffè per caricare solo 6Kw che, a detta dell’applicazione, mi avrebbero consentito di fare altri 36 km oltre a quelli che già avevo. Saranno tutte così? lo verificheremo.

2: le applicazioni: il panico. Se non hai le tessere specifiche e se il telefono prende poco sono problemi e dove mi trovavo avevo effettivamente qualche difficoltà: mi hanno visto girare per il distributore a cercare un filo di segnale in più come un rabdomante. Poi siamo costretti a fare il conto con diverse applicazioni per i diversi gestori (attualmente ho Enel-x e Be-Charge). Via a distribuire dati personali in giro.
Applicazioni che consentono di unificare questi servizi (Telepass, per esempio riconosce e integra proprio Be-Charge e Enel-X) hanno i loro bei problemi (generalizzo, in questo momento ho solo Telepass) tipo che mi dice “ok, metti il cavo e vai” per poi scoprire che non carica nulla , oppure che la stazione è libera per poi vederla occupata proprio dal mio cavo (che nel frattempo ho usato attivando Be-Charge, altrimenti sarei tornato a piedi).

3: tolti i centri abitati di un certo livello (Viterbo, per esempio è indicata con luogo ben affollato di postazioni) , ancora noto una certa scarsità di postazioni di ricarica e quelle poche sono posizionate in luoghi non proprio comodi, lontano dai centri stessi. Avrei caricato molto più volentieri se potevo ricaricare la macchina in un parcheggio di qualche paese intanto che andavo a fare un giro piuttosto che dover entrare in un supermercato a 5 chilometri dal centro cittadino, unico luogo possibile per fare l’operazione (qui ho avuto i problemi con Telepass e ora devo capire perché: è un problema mio o del mio device o un problema di più ampio livello, vedremo…). Se non va da una parte, proviamo da un altra postazione… ma si perde tempo e chilometri percorsi a vuoto.

4: Autonomie: sicuramente devo prenderci la mano ed effettivamente vedo che riesco a interpretare i dati di consumo e autonomia con sempre maggiore serenità rispetto ai primi tempi; mi sembra comunque che rispetto alle abitudini con le macchine a motore termico, la valutazione delle autonomie comporti l’analisi di molte più variabili: Quanta salita, fa caldo e necessiterò di condizionatore, quanto recupero potenzialmente potrò ottenere, autostrada, velocità, pesi… insomma: se prima con la Classe A, prendevo e partivo, ora necessità di un po’ più di pianificazione altrimenti devo provvedere in corsa a trovare punti di ricarica sperando bene. Allo stato attuale e con le attuali autonomie almeno quelle dei mezzi che ho a disposizione e il relativo contorno di problematiche che già ho indicato, il cambio di programma in corsa (la moglie che fa: c’è un bel paesino la, ci andiamo?) va valutato ancora con una buona dose di attenzione: ci si ferma, si prende il telefono e si fanno due calcoli.

Per il resto? Che dire, domani mattina caricherò gratis la vettura con i pannelli, e poi via verso nuove avventure, insomma, ci sono cose da migliorare, ma la strada direi che è ben segnata. Semmai, a livello organizzativo, ci sta ancora tanto lavoro da fare: distribuzione delle aree di ricarica più attenta (soprattutto in luoghi dove anche la presenza di turisti stranieri elettrificati inizia a essere importante e torniamo quindi così al punto 3), potenza effettiva di erogazione a disposizione, organizzazione migliore della parte tecnologia di app e soci.

Buona Ricarica. Io intanto continuo a sperimentare.

Lettera pubblicata su VaiElettrico.it in data 16.8.22.