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Torniamo ai progetti.

E’ passato molto tempo da un progetto decente. Impegni di lavoro, tempeste nella testa, famiglia, alla fine della fiera tutto ha contribuito a tenermi lontano dall’otturatore. Ho quasi sfiorato l’aver dato via tutto, c’é veramente mancato poco.

Ora, che i tempi sono un po’ maturati, nuove idee spuntano e vecchi progetti tornano.

Devo pure rimpinguare l’attrezzatura dopo che le mie follie e la mia capoccia marcia mi hanno portato a cedere la maggior parte delle cose. Fortuna che le pellicole non mi mancano.

Vorrei tornare a fare un po’ di ritrattistica. Nulla di impegnato, qualcosa che dia il senso di intimo. Qualcosa avevo fatto, forse è tornato il momento di rimetterci mano.

E la visita ieri da Luca ha decisamente smosso le cose.

Vorrei riprendere a raccontare storie e vorrei tornare a scrivere un po’ di più. Sta specie di blog è diventato desertico. Prima buttavo giù frasi come se buttassi spaghetti nell’acqua bollente. Ora va bene se faccio un post al mese.

E vorrei tornare a sviluppare storie di viaggio, di cui la prima è nel mirino e non anticipo nulla.

…E mentre scrivo ste frescacce ci siamo levati di mezzo anche Blanca. Per come hanno incasinato la seconda edizione, prevedo che la terza vedrà anche un’invasione di alieni.

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Genova

Avevo un ricordo di Genova di tanti anni fa. Facevo il milite ignoto a Pavia e anziché piangere e correre a casa a ogni minimo permesso come faceva più della metà degli occupanti della caserma, ne approfittavo per conoscere quello che potevo raggiungere dalla caserma.

Pavia è sulla linea ferroviaria Milano Genova, niente di meglio per uno come me che al minimo rumore di treno prende e parte.

Genova ha il suo fascino e allora, quando mi avventuravo per i caruggi, era decisamente peggio di oggi. Parecchio.

Ora ci abbiamo passato tre giorni.

Alla fine l’ho trovata ordinata, pulita quanto basta, di molto meglio la città che la stanza che avevamo preso.

Il centro, bello e vivace.

I caruggi poi sono sicuramente cambiati.

Tolti i vicoli bui dove ho intravisto più tette in attesa che mattoni, la maggior parte ormai sono a uso e consumo del turista. Un’altra città dei balocchi.

Vedere navi gigantesche ormeggiate vomitare fuori fiumi di persone dirette verso il centro e l’acquario tipo cavallette alla ricerca di cibo non è bello, porta soldi si, ma fa diventare tutto più snaturato e dozzinale. Ti fa passare la voglia di stare li.

Certo, la viabilità è quello che è: pure il navigatore per cercare di portarmi alla torre è riuscito a farmi infilare nella dogana. Il doganiere aveva la faccia di quello che ha visto la stessa scena ripetersi non si sa quante volte.

Cerchi il mare? meglio che ti allontani dalla città. Parliamo sempre di uno dei porti più importanti d’Italia. Al massimo puoi fare collezione di tipi di natante, di ogni ordine e misura.

E poi c’é l’acquario. Merita un pensiero a parte.

Pappa: cacchio se ho mangiato bene. Non mi dilungo.