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A proposito della Via Degli Dei

Dopo tante bellissime parole e dopo aver letto tanto, tra le mani mi e’ capitato (capitato…. insomma, diciamo che si è fatto trovare) un libricino: “il Sentiero degli Dei” di WuMing2 edito da Edicicli.

Una sorta di diario di viaggio, più che un manuale escursionistico che affronta e si interroga anche sulle cose negative che l’ambiente di quei monti ha subito a causa dell’uomo.

Un motivo in più per viaggiare e per capire quanto la nostra attività (non l’attività escursionista, quanto l’attività dell’uomo in generale e in questo caso si parla tanto di TAV) influenzi spesso in modo negativo l’ambiente relegandolo a oggetto utile solo per essere sventrato più che mantenuto e rispettato.

Si legge in poche ore, sono meno di duecento pagine e offre diversi spunti anche da vedere durante il tragitto.

Altro libro che tocca il cammino e i suoi monti e che accende tante lampadine è “La leggenda dei monti Naviganti” di Rumiz, edito da Feltrinelli.

Questo testo, a differenza dell’altro tocca la storia di tutti i monti dalle Alpi a partire dalla Ex Jugoslavia fino alla Liguria per scendere poi sugli appennini fino in fondo allo Stivale. Ho detto che tocca il cammino perché le montagne del CDD vengono tirate in ballo solo in un capitolo visto che in tutto il libro si affrontano tante questioni relative un po’ a tutte le montagne di casa nostra. Vale la pena leggerlo.

Rispetto al primo, e’ un bel mattoncino che richiede tempo e pazienza, (tanta pazienza) ma fino all’ultima pagina vale ogni centesimo speso.

Come dire: mi va di camminare, ma alla fine, come dice Gerolamo, “e’ una storia lunga, Diciamo che sto cercando qualcosa, ecco, è un viaggio di ricerca’.

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Berengo

Questo viaggio del 2019, ottobre nacque per lavoro. Finì in giro per Milano a cercare frammenti.

Il primo, il NOC, Newoldcamera con l’impareggiabile Ryiuchi Watanabe. In questo tempio mi è stato permesso di toccare con mano una delle macchine di Berengo Gardin e ancora ho i brividi di quel ricordo.

Ho cercato il Jamaica e l’ho pure trovato in zona Brera. Luogo storico dove si incontravano più che altro perché sempre a corto di denaro, tanti artisti e fotografi degli anni addietro.

Ho sfiorato parco Sempione, il Castello, il Duomo. All’andata in metro, il ritorno rigorosamente a piedi in compagnia di una delle fide macchine a pellicola, non ricordo nemmeno quale.