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Le candele

A Capannori c’è una bella chiesa, quella di San Quirico e Giuditta. Ci si va a sbattere contro mentre si cammina verso Lucca.

La sua storia risale a prima dell’anno 1000, fino dall’ottavo secolo.

Il suo interno, buio, fresco.

Cerco di accendere una candela.sono tutte spente, non ho un modo di accendere. Nel frattempo metto qualche moneta. C’è una persona che sta armeggiando. La guardo e chiedo se c’è modo di accendere. Mi sorride e sparisce per trenta secondi. Torna poco dopo con l’accenditore da cucina.

Accendo le candele e ringrazio. Lui ringrazia me. Facciamo due chiacchiere: mi dice spesso gli capita di trovare tutte le candele accese e nemmeno una moneta. La mattina dopo deve sostituirle tutte. Sono le nonne che per far divertire i nipoti accendono tutto come se fosse una festa di paese. Ma le feste di paese costano e se non c’è moneta in cambio la cosa diventa problematica. Altre volte sono i ragazzi a giocare nella chiesa lanciandosi le candele e non si possono nemmeno sgridare, non dico “prendere a calci nel culo” perché altrimenti i genitori dicono che non si è abbastanza elastici. Scene di una religiosità e di un rispetto sempre minore nei confronti della chiesa.

Una “dereligionalizzazione” devastante che più che nelle chiese chiuse e vuote, traspare anche da comportamenti strani e anomali.

Un altro bel momento, tra i tanti di questo viaggio.