Ad agosto su indicazione di un collega, fotografai l’opera di Jago installata a Ponte Sant’Angelo a Roma.
Una statua distesa sul ponte, di traverso, come a interrompere il flusso di turisti che dall’alba al tramonto passa di la. Sembrava dormisse.
Gente curiosa intenta a fotografarla.
L’opera era già danneggiata, una mano risultava mancante. Qualcuno aveva già iniziato a dare segni di intelligenza (!).
Sono passati due mesi.
del profugo, sono rimaste le ossa.
Non ho visto riscontri sulla stampa, ho provato pure ora che sto scrivendo queste due righe. Non se ne è accorto nessuno, forse.
Intanto non è più nella posizione originale. E’ dall’altra parte del ponte, a pochi metri dall’ingresso di Castel S.Angelo. A guardarla, sembra che sia stata lasciata cadere, le gambe staccate, pezzi sparsi. Sembra il copione del modo in cui ci si rapporta con gli altri in questi anni folli.
Pare che le opere di Jago posizionate in pubblico seguono un destino già scritto. Vedi Napoli e i calci a un’altra sua opera.