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Il lampredotto

Ok, lo avevo detto, promesso e minacciato. Dopo la buca di maggio dove la voglia di sbrodolarmi addentando un sugoso panino al lampredotto era miseramente naufragata, eccoci alla puntata top.

Nota: il panino con il lampredotto è uno dei cibi da strada più famosi a Firenze. Il lampredotto è parente stretto della trippa; in particolare è il quarto stomaco del vitello. Cotto, stracotto, e infilato a trancetti in un panino con salsa verde, pepe e sale. La sua particolarità sono le patacche di sugo sull’abbigliamento. Il pane imbevuto sgocciola ovunque. Se non ti spatacchi non va bene. Ma vuoi mettere le dite zuppe di condimento?

Si riparte.

La caccia è aperta. Quel lampredotto sarà mio: questo e’ stato il pensiero ricorrente da Maggio, quando, arrivato a Firenze, dopo i 130 km da Bologna, ho dovuto rinunciare all’ambito premio: un panino al lampredotto.

Ora, l’allineamento dei pianeti è perfetto: andata e ritorno in giornata con super sconto e prima classe inclusa a bordo di Italo, giornata nuvolosa ma non troppo, giusta per camminare tra i vicoli di firenze, voglia tanta, e nessun impiccio a cui correre appresso. Via. Si parte, pure comodosi.

Chiappa sul regionale fino Roma. Viaggetto di un’ora e mezza fino alla capitale del Granducato, saluto caloroso a un grande amico e poi via col primo. Si, non è stato l’unico, lo ammetto vostro Onore.

La prima tappa è un bugigattolo in mezzo alle mila bancarelle di San Lorenzo. La signora al suo interno attende disperata – come noi – che due giapponesini decidano cosa vogliono dall’universo tutto. Il tempo si allunga, la fame anche. Guardo la signora, la signora guarda me: il gioco è fatto, al volo due panini al lampredotto ordinati con salsa verde. Inizia la giostra. I giapponesini, nel frattempo erano ancora a meditare sul Bosone di Higgins.

panino al lampredotto, baracchino in zona mercato san lorenzo
panino al lampredotto, baracchino in zona mercato san lorenzo
panino al lampredotto, baracchino in zona mercato san lorenzo

Meno di 5 minuti, la solita patacca sulla mia felpa appare bella e sugosa e il panino è finito. Il marchio è posto. Il primo amplesso è andato alla velocità della luce. Prendiamo un caffè e un dolcino da Sieni, gli sta’ di fronte, ci vuole tutto.

Di Sieni, la cosa che più mi ha colpito sono i fogli attaccati un po’ ovunque. Il caro bolletta, quella frase che si traduce in bollette che crescono di dieci volte dall’oggi al domani, costringendo a salti mortali e a scelte impossibili. Non vi racconto del dolcino ingurgitato…. potreste chiamare l’esorcista.

Pasticceria Sieni, costo delle bollette

Certo, mischiare tortino con il panino è roba forte, ma noi siamo panze serie e procediamo di gran lena. La Gab mi ricorda della dieta e io le rispondo che soffro di amnesia.

A san Lorenzo, a tenere su la basilica hanno messo un’interessante installazione. Un omone di cemento che sorregge la parete. Uno spettacolo che merita tutta la nostra attenzione. Se volete approfondire, cercate Mr. Arbitrium. Non è chiaro se tiene su, spinge, sostiene…. a Voi la scelta.

Che facciamo, ne prendiamo un secondo? La domanda si pone insistente. Ma no, abbiamo preso un panino pure abbondante e potrebbe anche bastare, dai, facciamo due passi, andiamo verso piazza della Signoria e poi si vedrà.

Quasi speravo di veder spuntare qualche ramingo proveniente da bologna col sorriso stampato sulla faccia e la polvere a coprire le gambe. Un sussulto. In un istante, tutto il viaggio del cammino degli Dei è tornato in mente.

Firenze è sempre nel mio cuore. Camminare per le sue vie, fortunatamente non troppo affollate, fa rimbalzare i sentimenti. Ho passato a Firenze momenti splendidi.

La piazza brilla come suo solito. Il Nettuno, ripulito, si accende quasi di luce propria tanto è maestoso e grande. Cosimo non invece è sul cavallo. Lo hanno fatto smontare ed è in piena fase di restauro. Non l’ho ripreso, il cavallo mi sembrava nudo, e Cosimo sembrava seduto sul water. Bruttino e irriverente. Insomma, a ciascuno la sua privacy.

Ok, vediamo un po’ di fare un confronto. Un po’ di fame è tornata. Dove stava l’altro baracchino? Ah, si, ecco, qui dietro. Via.

botteghino per la vendita del lampredotto
botteghino per la vendita del lampredotto
panino al lampredotto

Ne prendiamo uno e ce lo dividiamo o andiamo direttamente pesanti? Osteeeee, due, grazie. Ci metta del piccante, si, anche sale e pepe.

Arduo il confronto. Questo sarà meglio? No, il pane è diverso e poi qui ci ha messo il pepe, di la’ non avevamo chiesto nulla, lo senti che è più cotto, il pane è meno imbevuto. Beh, potremmo prenderne un terzo…. Disquisizioni sulle origini dell’universo. Facciamo altri due passi, che è il caso. Alla fine della fiera ho speso più di cibo che di viaggio.

Firenze è Firenze. Le persone, i monumenti, le installazioni, pure i tombini. Una città che fa girare la testa. Io sono profondamente innamorato di questa città, piccola ma stracolma di tanto.

E niente, il tempo è tiranno ed è finito. E’ ora di tornare. Santa Maria Novella ci aspetta. E mentre lo stomaco gorgoglia, pensiamo a quale prossima avventuretta mettere in cantiere tra le mila presenti in questa testa bacata. Da aggiungere all’elenco, il museo Hzero, il museo del trenino, scoperto per caso tornando verso la stazione ferroviaria.

Notte, gente.